Wednesday, March 28, 2012

Bangkok: una citta' in continuo movimento

Bangkok, 27 marzo 2012


Sto in un ostello indiano. Indiano significa che il televisore all’ingresso trasmette ininterrottamente film di Bollywood; ostello significa che a qualunque ora si entri in camerata, si trova sempre lui: il giapu che dorme. Ci avete mai fatto caso? In tutte le camerate di tutti gli ostelli di tutto il mondo, a qualunque ora del giorno e della notte, c’e’ sempre un giapu che dorme. Saro’ io, ma giuro che lo trovo sempre! Natti, ti ricordi a Dublino?  Ma bando alle ciance. Oggi era l’unica giornata intera che avrei passato a Bangkok e, senza pianificarlo, ho beccato niente popo di meno che il Buddha Day! Che anche solo per il piacere di dirlo valeva la pena esserci. In occasione del Buddha Day, i Tuk Tuk  (taxi tipico di Bangkok) scarrozzano i turisti da un tempio all’altro alla simbolica cifra di 20bath. Cioe’, per 50centesimi il tuo Tuk Tuk personale ti prende, ti porta, ti aspetta fuori, ti riprende, ti riporta… all the BuddhaDay! (doodha – doodha! … e chi l’ha capita ora non se la leva piu’ dalla testa) e ogni tempio e’ aperto e gratuito. Lo so Alberto, lo so: il solito culo, ma cosa posso farci?
Non mi lancero’ in miseri tentativi di descrivere una citta’ che ho visto solo per un giorno e solo in minima parte. Cercatevi le foto, compratevi un biglietto o guardate Una notte da leoni 2. Io non ci casco nel “antico e moderno”, “ricco e povero”, “caotico e in continuo movimento”, l’han gia’ detto tutti. Diro’ solo che, per quel che mi riguarda, se si ha Ouagadougou come metro di riferimento, quasi ogni citta’ appare tutto sommato pulita e ricca e “facile”. Ho girato assolutamente a caso senza il timore di perdermi, intanto perche’ avevo la cartina, e poi perche’ basta aprirla perche’ qualcuno si avvicini chiedendoti dove vai e offrendoti un qualche mezzo di trasporto. Basta poi declinare gentilmente, non ho trovato persone assillanti.
Il cibo e’ ottimo. Ma, confesso, ho molto peccato: ho mangiato sempre per strada e, cosa ben peggiore, ho bevuto l’acqua del rubinetto. Si sa, all’estero gli occidentali e l’acqua del rubinetto sono come il diavolo e l’acqua santa. Pero’ che palle! E’ capitato! Se sara’ il caso espiero’ i miei peccati nel bagno di qualche ostello. Ma secondo me non accadra’, Buddha sara’ misericordioso, soprattutto oggi che e’ la sua festa.
Progetti per il futuro: ho scambiato la mia guida e comprato un biglietto per Ko Pha Ngan. Mi hanno detto di prenotare gia’ il bungalow perche’, causa MoonParty, potrei non trovare posto per dormire. Io ci ho anche provato, pero’ mi han sparato delle cifre che mi han costretta ad andarmene ridendo. Non ci credo che non trovo UN posto. Mal che vada dormo in spiaggia o non dormo: mi chiudo in un locale e vado avanti a succhi di frutta tutta la notte. Dovrei comunque uscirne viva.

Sunday, March 25, 2012

Empatia, fortuna che c'e'

Malpensa, 25 marzo 2012.

Eppure ci avevo fatto attenzione! Avevo controllato, speso del tempo per valutare e scegliere facendo il check-in online. 350euro per quasi 15 ore di volo, un boeing 777 della Singapore Airline… mi bastava che decollasse e atterrasse, che il pilota avesse anche solo la patente B. Nessuna pretesa, davvero. E invece… lusso sfrenato! Il miglior aereo su cui sia mai salita! Bello da disorientare, che mentre avanzi lungo il corridoio ti chiedi quando finira’ la business class e invece sei gia’ in economy. Cerco il mio posto… 32K… 32K… mi siedo, guardo fuori. L’ala, merda! L’ala!! Eppure ci avevo fatto attenzione, avevo controllato! Era sbagliata la piantina dell’aereo o hanno spostato l’ala? No, vorrei capire, perche’ ogni volta… va be’.
Abbandono l’immagine sognata di me che guardo fuori dal finestrino la terra allontanarsi, con la mente gia’ proiettata nella dimensione del viaggio, un’eroina moderna felice, fresca e libera. Macche’. Ho le braccia piene di lividi per gli scatoloni spostati ieri, le occhiaie per il poco sonno e  gli occhi gonfi dal pianto. Inoltre tracce di betadine e un lieve ematoma sul braccio per essermi prestata come cavia ad un incannulamento venoso. Altro che eroina moderna, sembro un’eroinomane. Non ho mai visto nessuno piangere ai gate, non ci ho mai fatto caso. Eppure qualcuno lo fara’. Oggi e’ toccato a me. Non sono triste, assolutamente, e’ solo che tutti questi saluti, questi abbracci, un po’ mi han commossa. Certo che se uno parte non gli si dice “Crepa!”, lo so che e’ normale che siano tutti carini, ma per ogni dispiacere sincero mi sono commossa.
Discutere della decisione di partire e’ stata l’occasione per condividere riflessioni sulle scelte di vita in generale. E ora, anziche’ l’euforia per la liberta’ che ho deciso di concedermi, provo un senso di pesantezza per quella che altri si sentono mancare (“concedermi”, ho proprio sbagliato verbo). Mi son resa conto di aver assorbito eccessivamente.
Ad ogni modo: schienali alzati, cinture allacciate, telefoni spenti e finestrini aperti che il pilota possa guardare fuori mentre fa manovra… e siam partiti! Ora hostess bellissime distribuiscono accessori e cibarie varie e io inizio a sintonizzarmi su frequenze piu’ leggere: Prima classe, ma e’ uno sballo! Spremute d’arancia in bicchieri di cristallo… Troppo leggera? Willy, Willy, scommetto che lui non aveva il problema dell’ala.