Devo essere onesta e smentirmi: mi han detto
che la storia del BuddaDay e’ una truffa per convincere i turisti a
fare il giro con il Tuk Tuk e spendere e spandere in lungo e in largo,
ma non avendo comprato nulla la reputo piu’ un’offerta che una truffa! L’ingresso ai templi e’ gratuito tutti i giorni, quindi
se non ci si lascia fregare, everyday is a BuddhaDay!
Sono arrivata a Ko Pha Ngan, dove ho trovato
un’ampia offerta di bungalows e ora, pur concendendomi una sistemazione
lussuosa per i miei canoni, sto spendendo circa un sesto di quanto mi
avevano proposto a Bangkok. Questo anche perche’ mi sono procurata un
pratico coinquilino da viaggio! Compatto ed elegante, il coinquilino da
viaggio e’ la soluzione ideale per chi vuole spostarsi in tutta
tranquillita’ dividendo le spese. I rivenditori autorizzati sono ben
distribuiti sul territorio mondiale; io il mio l’ho conosciuto in
pullman. E’ un ragazzo francese, anzi, bretone (non sia mai che mi
sbagli, che i bretoni sono i sardi di Francia!!) che ho ribattezzato
Obelix per togliermi dall’imbarazzo di non ricordare il suo nome. Avendo
grossomodo in comune il modo di viaggiare e la stessa vaghissima meta,
abbiamo deciso di passare qualche giorno assieme per dividere le spese,
appunto.
Sono strane le relazioni che si instaurano
in viaggio: cosi’ fintamente solide, una fiducia e una confidenza
immediate. Diciamo che sulla confidenza influisce molto la situazione,
ad esempio, per dirne una, a dividere un bungalow in cui non c’e’ la
porta del bagno, ci si sente subito in intimita’!
Ora faccio un doppio carpiato nella
banalita’, lo so, ma e’ dannatamente vero che ogni cosa ha un gusto
diverso se condivisa. Non per forza migliore. Non che si debba
condividere sempre e comunque tutto. Pero’ ogni tanto fa piacere e
credo di aver capito questo (parlo per me, eh!): e’ nei momenti di gioia
che si sente maggiormente l’urgenza di avere qualcuno a fianco, non in
quelli di tristezza. E’ di fronte allo spettacolo di questi tramonti sul
mare, non nella rigidita’ dei gate di Malpensa. E’ anche per questo che
si fanno foto, no? Per condividere nonostante l’assenza. E sono le foto
dei momenti e dei paesaggi piu’ belli che si corre a mostrare.
Il bello dell’esser partiti da soli e’ che
si puo’ tornare ad esserlo quando si vuole, senza per forza dover
scendere a compromessi con altre persone. Ma, per quanto stia
sinceramente bene con me stessa, saro’ contenta di non dover usare
sempre l’autoscatto durante questo viaggio.
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