Ko Phi Phi (Thailnad), 10 aprile 2012
Non ricordo cosa mi abbia spinto a venire a Ko Phi Phi, direi la sua
fama di paradiso terrestre, ma, col senno di poi, credo che avrei potuto
evitarlo. Ko Phi Phi e’ una sorta di H sbilenca: un’isola formata da
due promontori uniti da un lembo di terra su cui si concentra un turismo
spietato, logorante e idiota. Sapevo che avrei trovato un sacco di
gente, ma questo e’ davvero troppo… viuzze claustrofobiche sovraffollate
piene di bancarelle di magliette fluorescenti e di fast food… in
spiaggia un gruppo di ragazze ormai sverse si sta costruendo un recinto
con i vuoti delle birre bevute, l’obiettivo e’ chiaramente quello di
bere fino a riuscire a chiudere il cerchio. A pochi metri da loro c’e’
un pene eretto di un metro e mezzo di cemento, un ragazzone dai muscoli
ipertrofici, paonazzo per il sole, si siede alla base a gambe larghe e
posa per le fotocamere degli amici indicando il bestione che ha tra le
cosce. Ha una birra in mano e un cappello da cowboy, e’ raccapricciante.
Mi chiedo cosa pensino i vecchi di tutto questo. Quelli che hanno
visto questo posto cambiare fino a diventare quel che e’ ora, cosa
pensano di queste ragazzine che sculettano in bikini con le orecchie da
coniglietta distribuendo inviti per il party del sabato sera? Cosa
pensano delle foto di Di Caprio ovunque? Dell’assalto spietato ad una
spiaggetta solo perche’ questo tizio ci ha girato un film? Mi viene in
mente mia madre, che non torna in Congo da piu’ di dieci anni e si
chiede quanto male le farebbe vedere il suo Paese trasformato dalla
guerra.
Comunque, sistemandosi in una baia a un’ora di sentiero dalle due
spiagge centrali (di cui meta’ in salita tra scimmie e varani), si
riescono ad evitare i bagni di folla e affittando un kayak si puo’ fare
il giro dell’isola in solitudine scoprendo spiaggette raggiungibili solo
via mare e rese ancor piu’ belle dalla sensazione di aver trovato un
piccolo tesoro nascosto.
Due foto: la prima e’ scattata mentre ci
addentriamo in una piccola laguna, la seconda e’ quel che abbiam trovato
alla fine.
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