Thursday, April 12, 2012

L'amore non e' razionalita'

Ko Tao (Thailand), 6 aprile 2012

Ieri sera la luna era piena. Due giorni prima sembrava neanche a meta’ e  ieri era piena, scoppiata in un colpo solo come un pop corn. Navigando in direzione contraria alle orde di pazzi festaioli che vanno a Ko Phangan per il Full Moon Party, sono arrivata a Ko Tao, uno dei sogni proibiti degli immersionisti. A sud dell’isola c’e’ una baietta tranquilla che si chiama Thian Og Bay (in inglese Shark Bay). La si raggiunge seguendo una stradina privata che porta alla spiaggia privata di un privatissimo resort di extralusso. Se lo si attraversa tutto, con passo furtivo, che li’ non si potrebbe passare, si giunge al modesto ingresso di un resort per squattrinati con orribili casette di cemento bianco. Se non ci si ferma neppure li’, si arriva alla sistemazione piu’ economica che possano offrire: un bungalow di legno e vimini, senza bagno, con le finestre che chiudono male perche’ gonfie dall’umidita’. Bungalow A9. E’ dove sto io.



Se sei cresciuto sul Mediterraneo, nel momento in cui leggi Baia degli Squali pensi tuttalpiu’ che sia un nome un po’ eccentrico per la paradisiaca baietta che hai di fronte. Un po’ come se leggessi Baia del Mostro di Lochness: “Ma varda ti!”, ti infili il costume e ti tuffi, perche’ proprio non ce l’hai il campanello d’allarme per quella roba li’. Come i terremoti: le rare volte che mi sono accorata di un terremoto, il mio primo -e a volte unico- pensiero e’ stato “Sara’ caduto qualcosa!”. Ma, diavolo, sta tremando un intero palazzo in cemento armato, cosa potra’ mai essere caduto di cosi’ grande? Il palazzo a fianco? Il governo?? Di nuovo??!
Io non sono cresciuta sul Mediterraneo, ma tra il Lago di Meugliano e le Guie di Garavot, per cui la notizia che gli squali esistono davvero e’ stata un colpo basso. Sapere di averci fatto il bagno assieme con tutta la spensieratezza di questo mondo (“Ma varda ti!”, costume, tuffo) e’ stato un colpo piu’ basso ancora. Pero’ anni fa il mio amico Lamoni mi disse che gli squali non attaccano l’uomo se non scambiandolo per una foca. O nei film. Cosi’, Luca, in onore della fiducia che ho in te, mi sono tuffata altre svariate volte nella speranza di vederne uno. E di non assomigliare troppo a una foca. <((Aggionamento 8 aprile: avvistamento avvenuto stamane! Squaletto grigiolino chiaro di ua cinquantina di centimetri. Ma abbondanti, eh!!))>
Pur essendo piu’ piccina, Ko Tao e’ piu’ difficile da girare rispetto all’isola su cui ero prima. Le spiagge di fatto non sono molte e alcune sono quasi irraggiungibili perche’ protette da un fitto groviglio di stradine e sentieri non contemplati dalla cartina. Tante sono private e anche se in realta’ nessuno viene a chiedere niente, si ha la spiacevole sensazione di essere ospiti inattesi in casa altrui. Per i primi dieci minuti, poi chissenefrega: maschera sul volto come un passamontagna, boccaglio in mano come una molotov, avanzo a passo deciso verso il mare per portare avanti la mia personale battaglia alla privatizzazione.
Non avevo mai visto fondali cosi’; basta avanzare di pochi metri per ritrovarsi in Nemo. Be’… forse proprio Nemo no, per quello bisognerebbe fare immersione… diciamo Nemo provincia. I pesci tropicali sono di una bellezza…! Sara’ il fascino dell’esotico, saro’ io che li guardo con occhi diversi… ma vuoi mettere a confronto una carpa con un pesce pagliaccio? Dai, siamo oggettivi! Qui e’ tutto un fluttuare di colori accesi immersi nell’azzurro. Nubi di pesci ondeggiano a stormi, altri gironzolano solitari, altri spiluccano su pietre foderate di alghe… io mi lascio galleggiare, tesa come un pezzo di legno, cercando il mio equilibrio tra la curiosita’ e la paura. Mi fanno paura le pietre, mi terrorizza l’idea di poter innavertitamente toccare quel viscidume che le riveste. Mi si potra’ obittare: “hai paura delle pietre e vai a caccia di squali?” Si. E allora? In Burkina non ho esitato a mettermi a cavalcioni di un caimano per fare una foto, ma mi sono rifiutata di entrare nell’area delle tartarughe. Se l’amore non e’ razionalita’, la paura lo e’ ancora meno.


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