Monday, June 11, 2012

Non ci si puo' tenere tutto dentro

E’ una questione spinosa, ma non voglio sottrarmi dal condividerla: sono troppi gli interrogativi a cui ancora non ho trovato risposta, troppi i dubbi e le perplessita’. E se e’ vero che non ci si puo’ tenere tutto dentro, allora l’argomento casca a pennello.


Partiamo dal presupposto che il rappresentante ritratto nell’immagine e’ stato scelto in seguito ad una severa selezione che ha permesso di individuare un soggetto qualificato come lussuoso rispetto alla media. Questo in rispetto degli osservatori. Ci tengo comunque a segnalare che il qui presente non e’ che uno dei tanti esemplari, tutti simili, ma ognuno unico a modo suo. Vediamo in cosa analizzando piu’ attentamente i dettagli.
Riguardo al corpo centrale, ben noto a tutti, non ho nulla da dire, se non che si trova spesso anche la versione a turca.
Sulla destra e’ possibile apprezzare lo sciacquone manuale. Qualcuno mi fara’ notare che l’elemento centrale e’ provvisto di sciacquone incorporato… vero. Ma non funziona. Per cui in questo caso specifico la vaschetta ha valore puramente estetico. In altri casi proprio non c’e’. Lo scodellino verde serve chiaramente per versare l’acqua contenuta nel secchio nello scarico. Sorvolerei sulle diverse variabili da cui dipende il numero di scodellate necessarie ad ottenere un risultato efficace; credo influisca in qualche modo anche l’altezza da cui si versa l’acqua, ma non ho ancora approfondito. Il secchio puo’ essere sostituito da piu’ eleganti vasche in muratura. Ah, in questa foto non compare, ma in genere c’e’ un rubinetto basso con cui e’ possibile ripristinare l’acqua utilizzata.
All’estrema sinistra, ecco la vera causa delle mie elucubrazioni mentali: la carta igienica. Si’, si’, proprio quel coso, quel tubo con un rubinetto in cima, altro non e’ che la carta igienica. Premendo una sorta di interruttore, quell’apparentemente innocuo tubicino eroga acqua con la potenza di un idrante. Cofesso di averlo piu’ volte utilizzato per lavarmi, perche’ quando la pressione dell’acqua e’ cosi’ bassa da farla uscire a gocce dalla doccia e dal lavandino, la carta igienica e’ l’unica che mantiene inspiegabilmente un getto potentissimo. Questo complica notevolmente le cose durante l’utlizzo. Ed e’ qui che mi sorgono i dubbi: cioe’, come… dove… voglio dire: il fatto e’ che comunque si orienti li getto, si finisce per fare un disastro che rende poi umiliate l’uscita dal bagno, con tutti i vestiti fradici e lo sconforto in viso… io ho rinunciato. Ecco, l’ho detto, a costo di passare per quella che va dall’altra parte del mondo per fare esattamente cio’ che faceva a casa, lo dico e lo ribadisco: io uso occidentalissima carta igienica di carta. Proprio oggi ho finalmente trovato delle istruzioni semplici semplici su come utilizzare la carta igienica asiatica. 



Be’, sono falsita’! Sono un documento privo di fondamento scientifico. Primo perche’ la carta di carta bisogna procurarsela. Secondo perche’ e’ impossibile che lo spruzzo orientato in quella maniera vada a colpire le parti anatomiche interessate. E terzo perche’, diamine, qualcuno l’avra’ anche messo in ghingheri e incorniciato, ma rimane pur sempre un castoro.

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