Melbourne (Australia),
12 Febbraio 2014
Inizio
il turno di notte con un paziente in ossigeno terpia. Come spesso succede, percepisce
la mascherina come un ostacolo alla respirazione piú che un aiuto, cosí,
comprensibilmente, ogni tanto se la toglie, il monitor starnazza, lui si agita e piú si agita peggio respira e
peggio respira piú si agita... ma basta poco a convincerlo e dopo qualche
boccata d’ossigeno si tranquillizza di nuovo. Nulla di ingestibile.
Succede
ad un certo punto che riesce a stringere il tubicino dell’ossigeno in maniera
tale che le mie manine non riescono a liberarlo dalle sue manone e non c’è
verso di convincerlo o distrarlo, per cui ingenuamente suono il campanello per
attirare l’attenzione dell’infermiere e chiedergli un aiuto. Non l’avessi mai
fatto!
Da quel
momento la situazione precipita: l’infermiere prima prova a convincerlo con
calma per svariati minuti. Ma anche la Montalcini sarebbe poco avvezza al
ragionamento se non stesse ricevendo abbastanza ossigeno, infatti il poverino è
sempre piú confuso, sempre piú agitato, sempre piú aggressivo. Quando dico
aggressivo non bisogna immaginarsi un ultras con una svastica tatuata sul petto,
armato di ascia e fatto di cocaina, ma un signore sulla settantina con un
camice di cotone bianco che dice ad alta voce “NO! NO! VATTENE!” ed estende le
braccia nude col chiaro intento ti tenerci lontani, non di picchiarci. A quel
punto, spinto da ragioni che ad ora mi sfuggono, l’infermiere lo fa: prende il
dect che ha appeso ai pantaloni e chiama un Codice
Grigio.
La
politica interna di questo ospedale è quella di tutelare sia l’utenza che gli
operatori, per cui ogni operatore (me compresa) ha con sè un dect e nel momento
in cui si senta minacciato per qualunque motivo, deve chiamare il numero
d’emergenza, comunicare la propria posizione e richiedere un Codice Grigio (o
Nero se l’aggressore è armato). Subito in
tutto l’ospedale risuona questo annuncio: PREGO, ATTENZIONE A TUTTO IL
PERSONALE: CODICE GRIGIO IN CARDIOLOGIA STANZA 7. RIPETO, CODICE GRIGIO IN
CARDIOLOGIA STANZA 7!
Lo sento
spesso quando lavoro qui, tra l’altro ad un volume abbastanza fastidioso da
tenermi sveglia assieme ai calcoli in colonna quando faccio le notti, e mi sono
sempre chiesta cosa succeda di fatto... ecco, succede questo: l’infermiere
prende il dect e chiama un Codice Grigio, anche con una certa solennitá. Poi mi
guarda e mi dice “Stai indietro e porta le sedie fuori dalla stanza!” Eh?? Le
sedie? A questo punto sono curiosa come una scimmia, porto fuori le sedie scalpitando,
perché questi australiani mi riservano spesso grandi sorprese: cosa succede
adesso? Cosa potrá mai succedere sta volta??
Succede
che l’annuncio risuona dagli altoparlanti e subito inizia ad accorrere gente:
prima uno o due infermieri del reparto poi uno o due medici, poi altri
infermieri, poi due agenti della sicurezza con le spalle larghe e la faccia
severa, poi altri medici, poi altra gente che non ho idea di chi sia... in sei
tengono il paziente sul letto, altri gli rimettono la mascherina e il
saturimetro, due dottoresse valutano il flusso di ossigeno che non necessita
variazioni, qualcuno fa domande sull’accaduto e scrive scartoffie... io,
sbalordita dal marasma provocato dal mio semplice suonare il campanello e non
vedendo come potrei anche solo fingermi utile, mi metto in un angolo e conto:
tredici. Siamo in tredici in
stanza!!
Per un
attimo mi viene il dubbio: forse è in corso un trapianto multiorgano e non me
ne sono accorta. Eppure no, è proprio solo un normalissimo signore che non
vuole tenere l’ossigeno perché é confuso!
Quando
la situazione rientra sotto controllo (ovvero esattamente com’era prima ch’io
chiedessi aiuto), la gente se ne va sorridendo, salutandosi e ringraziandosi a
vicenda e mi lasciano sola nella notte a risistemare le sedie proprio come dopo
ad una festa -della quale mi è sfuggito il senso-.
Diciamo
che è indubbiamente rassicurante sapere e vedere che l’organizzazione in cui si
lavora ha davvero tra le prioritá quella di proteggerti e ed è sacrosanto che
come operatori sanitari non si accetti di sentirsi minacciati fisicamente o
verbalmente... ma, nel caso specifico (e a dire il vero in tutti quelli a cui
ho assistito successivamente), a me tutta questa mobilitazione per una
mascherina sembra un tantino eccessiva. Sará che dalle mie parti non ho visto
sollevare tanto casino neanche la volta in cui uno ha telefonato dicendo di
aver nascosto una bomba. E fortuna che non era vero!
No comments:
Post a Comment